Sport e bambini: impariamo a conoscere il Rugby a scuola e anche a casa

Vi preannuncio che oggi parlo di Rugby e di come far conoscere e amare ai bambini questo sport bellissimo e misconosciuto in Italia.

Mi sono resa conto quest’anno che lo sport a scuola è molto importante, spesso non facciamo molta attenzione a cosa fanno realmente i bambini nelle ore di “educazione motoria”.

Nella scuola dove vanno i miei bambini fino agli anni scorsi queste ore erano seguite esclusivamente dalle maestre normali che non hanno una preparazione specifica, il risultato è stato molto incerto.

Poi hanno cominciato a proporre dei piccoli progetti con allenatori veri di vari sport, così già c’è stato un sensibile miglioramento alla qualità e alla varietà dell’insegnamento, però erano progetti spot davvero molto piccoli che duravano solo 2-3 settimane ognuno e solo per pochissime ore totali.

Nell’anno scolastico appena passato invece hanno seguito un progetto lungo e ben strutturato dedicato al Rugby, dalla collaborazione tra Federazione Italia Rugby e Edison è stato possibile avere molte ore di vero sport in 2300 scuole italiane e la classe di Leon, con una squadra mista maschi e femmine, è arrivata fino alle semifinali di un torneo di MiniRugby ligure anche e i bambini giocavano a Rugby per la prima volta.

Noi questo sport lo conoscevamo già perché io lo amo molto ma ho notato che sia da parte di genitori che di maestre sono radicati forti pregiudizi, essenzialmente viene considerato uno sport violento.

Niente di più sbagliato e per superare questi pregiudizi la cosa migliore è imparare insieme a conoscerlo sia a casa che a scuola, imparandone le regole, la storia, guardando le partite famose e le squadre più importanti.

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La squadra più forte in assoluto è quella neozelandese degli All Blacks, ma il Rugby è nato a fine 1800 in Inghilterra ed è caratterizzato da socializzazione e rispetto (delle regole e degli altri giocatori), in questo gioco i buoni valori sono importantissimi e per i bambini non c’è insegnamento migliore.

Il rugby è uno gioco per gentiluomini di tutte le classi esclusi i cattivi sportivi di qualsiasi classe.

Motto dei Barbarians

Le partite si possono vincere solo collaborando tutti insieme, solo se i giocatori si fidano uno dell’altro e giocano all’unisono senza manie di protagonismo.

Nessun comportamento violento nei confronti dell’altra squadra viene tollerato e anche le tifoserie convivono pacificamente senza che ci siano mai scontri e mancanza di rispetto di nessun genere, praticamente il contrario di quello a cui siamo abituati con sport più conosciuti…

In più ci sono tanti ruoli diversi adatti a bambini con attitudini diverse, ogni talento riesce ad essere valorizzato, c’è posto per i bambini più atletici e veloci ma anche per quelli più resistenti e statici.

Ma per capire che il Rugby non è così violento come potrebbe sembrare e quanto è bello guardarlo e giocarlo la mia proposta è di fare con i vostri figli delle attività pratiche e di guardare le partite proprio degli All Blacks che sono pura magia.

Lapo e Leon hanno voluto dipingere i simboli Maori sul viso, così ci siamo messi al lavoro e con una matita nera per gli occhi ho riprodotto i disegni rituali tipici dei guerrieri della Nuova Zelanda.

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Poi ho preparato un poster con le parole dell’Haka la danza rituale che gli All Blacks fanno ad ogni inizio partita, quella più classica perché ce ne sono diverse versioni.

Viene considerata una danza di guerra ma in realtà è un rituale complesso, nel caso del Rugy è fatta per impressionare gli avversari e comunicare il proprio stato d’animo positivo e l’energia che si metterà per vincere la partita.

Inutile dire che i bambini ne rimangono affascinati.

Poi l’ultimo step è guardare le partite e un film bellissimo e italiano dedicato a questo sport e i tanti che sono stati prodotti negli Stati Uniti e in Europa, cercate Asini con Claudio Bisio.

Adesso siamo pronti a giocare insieme, imparando che la palla prima si conquista con la mischia e poi si passa solo all’indietro, ma stando attenti che il compagno di squadra riesca a riceverla al meglio per poi riuscire a farla arrivare ad un’ala che possa portarla fino alla meta avversaria.

Nella vostra scuola è già approdato il progetto Edison? Che cosa pensate di questo sport?

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Questo post è offerto da Edison.

Copyright © Alessia Gribaudi Tramontana

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1 Commento ♥

  • Giugno 15, 2015

    Sarab

    E’ uno sport molto amato anche a casa nostra..spero tanto che anche ai miei figli offrano la possibilità di conoscere sport “minori”.
    Mi sembra una bellissima iniziativa!

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