Per la rubrica Fiabe fatte a Mano ecco qui una creazione che è tutta merito di mio figlio Leon, 9 anni.
Questo era un compito assegnato nelle settimane scorse, il tema era la fiaba e ci dovevano essere i tipici elementi individuati da Vladimir Propp:
il protagonista
l’antagonista
l’aiutante
l’oggetto magico
Il protagonista è il lupo, l’aiutante è Carlo, un bambino di 9 anni, l’antagonista è il cacciatore, l’oggetto magico è un ciondolo e dentro alla favola c’è tutto l’amore della nostra famiglia per gli animali e la speranza che gli uomini imparino il rispetto per le altre creature viventi.
Il bambino e il lupo
C’era una volta un bambino di nome Carlo.
Nel bosco, un giorno, incontrò un lupo.
Subito Carlo pensava che il lupo fosse cattivo ma, grazie ad un ciondolo magico che gli faceva capire il linguaggio degli animali, comprese che il lupo si comportava così per paura dei cacciatori.
Carlo e il lupo si incamminarono insieme nel bosco.
Quando incontrarono un cacciatore il lupo si bloccò dalla paura ma Carlo gli disse “Stai tranquillo e mettiti dietro di me che al cacciatore parlo io.”
Il bambino spiegò al cacciatore che il lupo doveva essere lasciato stare in quanto specie protetta. Poi pensò un attimo e aggiunse che anche gli altri animali del bosco dovevano essere lasciati in pace perché avevano il diritto di vivere la loro vita senza paura dei fucili.
Per il cacciatore era difficile capire quelle cose ma a Carlo venne un’idea, gli mise il ciondolo magico al collo perché sentisse quanto il lupo era simile all’uomo: aveva paura del fucile, aveva voglia di correre libero nel bosco e aveva dei cuccioli da sfamare.
E finalmente il cacciatore capì.
Il lupo ringraziò Carlo e ritornò nel suo branco.